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Il tantra, come il legno di sandalo, l’incenso e la musica sitar, è un’importazione indiana. In giro c’è tanta confusione che deriva da preconcetti, abuso della parola o mis-uso del senso. Se oggi si chiede in giro che cosa sia, si ricevono risposte completamente diverse in base alle esperienze personali, al paese in cui ci si trova, al cammino spirituale personalmente intrapreso.

Ma per quanta confusione ci sia, soprattutto in Italia, il comune denominatore di tutte le definizioni è il SESSO. Probabilmente Sting ha entusiasmato e depistato tutti, anni fa, quando definendosi tantrico ha dichiarato di fare l’amore per ore ed ore…non che questo non sia un risvolto interessante della pratica, ma svia dalla sua vera essenza e rimane a livello concettuale e superficiale.

Quindi, al di là delle tante declinazioni ed etichette (tantra bianco, rosso, verde e nero) che cosa è il Tantra è come impatta nelle vite degli esseri umani?

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Il tantra è una via di tipo esperienziale, per la trasformazione del nostro essere: corpo, anima e mente.

E’ una via che parte dal nostro centro radicandoci profondamente nella terra. Per usare una citazione di Osho: “Più profonde sono le radici, più l’albero può svettare verso l’alto, fino a raggiungere le stelle”.

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Se si è orientati verso le tecniche, viene perso il senso del mistero del Tantra, diventerà uno pseudo-Tantra, basato su tecniche e proprio per via delle tecniche, l’ego sarà lì a controllarle. Quindi “si farà” Tantra ma il fare sarà il problema, provocherà l’azione. Il Tantra è un ‘Non Fare’, non può essere tecnico. Il vero Tantra non può essere scritto, il vero Tantra deve essere assimilato.

Il principio fondamentale del tantra è l’opposto di quello che la nostra mente ci dice: le varie polarità, contrariamente a quello che ci viene insegnato, non sono opposte ma complementari: maschile e femminile, rabbia e compassione, amore e paura non sono in conflitto tra loro.

La base del tantra è la connessione con il nostro corpo, tempio della nostra anima. Il corpo ed il suo sentire diventano strumento d’eccellenza per un cammino spirituale ed interiore che porta alla consapevolezza di chi siamo. Il corpo conosce mentre la mente menzognera RI-conosce quello che ci è stato insegnato, che molto spesso differisce dalla nostra vera natura e dalla nostra verità.

Il percorso attraverso il corpo ci consente di esprimere la nostra vero essere, di imparare a sentire, osservare e lasciare andare. Ci permette di non reprimere ed ignorare quelle emozioni troppo forti che, comunque, rimangono ancorate nel nostro corpo e condizionano inconsapevolmente la nostra vita di tutti i giorni.

Un percorso di tantra coadiuvato dal bodywork, cioè sessioni di lavoro sul corpo, porta anche importanti risvolti nell’ambito professionale. Una delle grandi trasformazioni è proprio il passare dal COMUNICARE, più o meno efficacemente, al TRASMETTERE. La trasmissione è qualcosa che prescinde da noi, che richiede l’annullamento del proprio EGO e la consapevolezza di essere solo uno strumento e non un fine. E’ un modo diverso di arrivare alle persone: VERO, POTENTE, INTIMO. E’ un “arrivare” totalitario e a livello sottile ed energetico.

Concludo con le parole di Pema Gitama, maestra di una delle scuole di tantra Olandesi:

“Il tantra ci insegna ad approcciarci al corpo come se fosse un tempio e vedere i nostri sensi come porte per il mondo interiore ed esteriore. L’obiettivo della pratica è di essere consapevoli del “punto” di contatto tra i due mondi e riuscire a rilassarcisi dentro. E’ in questo rilassamento che la consapevolezza può espandersi. Da oltre 5000 anni i mastri tantrici indiani e tibetani dicono che questa espansione della coscienza sia il più grande orgasmo che l’esistenza ci possa offrire”.

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